Nel difficile momento che stiamo vivendo, nel quale la società è sottoposta a tensioni e lacerazioni profonde, dove l’apparenza pare essere più importante della sostanza, si vuole riflettere sul tema delle vesti liturgiche nel mondo cristiano, un tema solo apparentemente ‘minore’ perché invece va velocemente al nocciolo di numerose questioni, come il rapporto tra dignità del corpo e apparenza, tra funzione e simbolo, tra espressione di spiritualità e potere.
La trasmissione delle idee, attraverso testi scritti, immagini, testimonianze di vario genere, incluse quelle dell’abbigliamento, può non rappresentare veramente la realtà oggettiva di una situazione reale, quanto piuttosto riflettere ciò che gli spettatori si aspettano o desiderano percepire, oppure ciò che l’élite culturale che le realizza desidera trasmettere.
Vesti e tessuti svolgono da sempre un ruolo centrale nella logistica cerimoniale e rituale di tutte le culture. La veste sacra, così diversa da popolo a popolo e da paese a paese, ha sempre un elemento in comune: per suo tramite sia il celebrante che il partecipante sono facilitati nel collegamento intimo e profondo con il divino. Vi sono dei codici precisi, dei significati, nelle vesti liturgiche: colori, forme, funzioni, modi di indossare un indumento. Tutti elementi che si sono formati nel corso del tempo e che sono molto meno rigidi di quello che solitamente siamo portati a credere: anche l’abito liturgico è cambiato, e molto, nel corso del tempo, anch’esso ha seguito mode e dinamiche proprie delle vesti civili, ma esprimendo significati diversi.
Oggi, che le nostre certezze vengono a cadere, è comprensibile il desiderio di riappropriarsi e rendere più stabili i simboli propri dell’identità che percepiamo nostra. Ma se lo si fa con troppa leggerezza – o presunzione – ciò comporta un rischio che anche altri, prima di noi, hanno pagato a caro prezzo.
È successo più volte, nel corso della storia della Chiesa cristiana, che segni e simboli nati come espressione di realtà spirituali sottili, siano stati in seguito confusi e abusati nell’esaltazione di pure e semplici realtà terrene, ed i pontefici più recenti, a partire da papa Paolo VI se ne sono resi conto.
Ecco quindi che in questo appuntamento vedremo assieme la genesi e lo sviluppo di alcune vesti liturgiche nel corso dei secoli centrali del medioevo – dal X al XVI secolo circa -, come distinguerle in documenti e opere d’arte, come comprenderne i cambiamenti, i simbolismi, le specificità.
Un percorso che vi darà alcune chiavi di lettura per comprendere meglio il nostro passato, ed anche il nostro presente.
Comments