Settembre 2017
I fiori, si sa, rappresentano gioventù e bellezza, ma anche la fugacità della vita e l'imperativo a godere del presente.
Nel trascorrere del tempo e con il contributo di molte culture, essi si sono anche caricati di simbolismi affascinanti, da un lato intesi a ricordare le virtù della pianta stessa, dall’altro volti a sottolinearne quegli aspetti che assimilavano la forma, il colore o lo sviluppo della pianta con aspetti analoghi dell’esistenza terrena.
A partire dal XII-XIII secolo ogni superficie sembra fiorire e ramificarsi: dalle facciate delle cattedrali – con i grandi rosoni gotici – alle pagine miniate, dove presto fiori e foglie faranno a gara con perle e gioielli per magnificare i testi. Contemporaneamente, via via che l’abilità dei tessitori diviene tale da consentire la riproduzione di immagini anche molto complesse, elaborati modelli floreali cominciano ad ornare i tessuti più preziosi, gli sciamiti, i damaschi e poi i velluti.
Tra i fiori più rappresentati la rosa, il giglio, il cardo mariano, la margherita, la viola, e poi il fiore di carciofo, l'aquilegia, la pansé; e poi la spiga, la foglia di acanto ...
Scopriamo insieme il perché di questi fiori e i loro simbolismi su tessuti, ricami, pizzi ed arazzi.
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