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  • Immagine del redattoreSara Piccolo Paci

Le Trame degli Aragonesi


Un'esperienza molto bella è confluita in una pubblicazione che suggerisco a tutti coloro che desiderano più informazioni sulla moda tra Quattro e Cinquecento.


Il libro "Le Trame degli Aragonesi - Nuove acquisizioni dal restauro dei corredi funebri nelle arche della basilica di San Domenico Maggiore a Napoli" (2023, a cura di Barbara Balbi, Ed. Quasar, Roma) esplora alcuni degli abiti conservati persso la basilica di San Domenico Maggiore di Napoli, in particolare quelli di Ferrante, Ferrandino ed Isabella d'Aragona, la 'triste Isabella'.

Nelle Arche Aragonesi sono conservati i resti di esponenti delle famiglie regnanti aragonesi e di altri nobili napoletani vissuti tra il XV e il XVII secolo, i cui abiti sono stati oggetto più volte di analisi e di restauro.


Uno degli ultimi interventi è quello a cui ho partecipato, sotto la guida della Soprintendenza ABAP (Luigi La Rocca, Barbara Balbi, Rosa Romano), assieme ad un team tra cui Lucia Nucci, Barbara Santoro e Roberta Orsi Landini.

Ciascuno ha contribuito allo studio dei reperti provenienti dalle tombe di Ferrante I (+1494), di Ferrandino (+1498) e di Isabella d'Aragona Sforza, duchessa di Milano (1470-1524), i cui abiti sono stati restaurati, puliti, consolidati, studiati, analizzati.

Per quel che mi riguarda, sono stata incaricata di studiare gli aspetti sartoriali delle tre vesti e di proporre una ricostruzione sartoriale dell'abito di Isabella.


La sfida è stata bella ed interessante, ed il risultato è un abito a grandezza naturale, sulle misure di Isabella, che mi ha consentito di imparare molto sulla sartoria antica.

Sempre più mi rafforzo nell'idea che le conoscenze tecniche della sartoria antica sono ben lungi dall'essere "rozze" quanto l'opinione di oggi ci porta a pensare.

Anzi!


Credo che oggi siamo portati fuori strada dall'idea che la nostra tecnica e le tecnologie di cui disponiamo siano il picco dell'evoluzione e delle conoscenze sull'abito ed attorno al corpo umano.

Ciò è vero solo parzialmente, ed è legato soprattutto alla tecnologia di confezione seriale che abbiamo sviluppato negli ultimi duecento anni.


Tuttavia, le competenze per la realizzazione di abiti su misura, con stoffe molto più pregiate di quelle attuali, e nell'uso di materiali anche complessi - in questo caso, ad esempio, è stato necessario immaginare quale tipo di feltro/infustitura potesse essere a disposizione per ottenere il particolare elemento della piega della gonna - si mostrano sempre più sofisticate di quelle che crediamo, dimostrando che ogni epoca è in grado di elaborare soluzioni molto interessanti per i problemi che si trova via via ad affrontare.


I risultati del lavoro di studio e della ricostruzione sono confluiti in due paragrafi (Gli abiti di Ferrante, Ferrandino ed Isabella d'Aragona - Le fogge, pp.105-111; e Realizzazione di un'ipotesi sartoriale per l'abito di Isabella d'Aragona Sforza, pp.112-116) che troverete all'interno del volume, assieme agli altri saggi che illustrano le analisi condotte su di essi.





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